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I Satelliti

“I Satelliti” è un gruppo nato nel 2011 al laboratorio integrato rivolto a ragazze/i con disabilità fisica e intellettiva condotto da Antigone Pavia APS, esperienza nata in collaborazione con Anffas Pavia APS e dal 2021 insieme ad Arci Pavia APS, costituendo nel lungo e ricco percorso di laboratori ed esiti performativi finali una vera e propria compagnia teatrale stabile che conta circa 30 attori.

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I Satelliti hanno vinto la partecipazione a quattro importanti rassegne nazionali di Teatro Integrato: 

  • nel 2017 hanno partecipato alla prima Biennale di Teatro Sociale di Catania con la performance “Corpo Reloaded”

  • nel 2019 sono stati selezionati per il Festival nazionale “Il Giullare” di Trani (BA) con lo spettacolo “Un fiore nascosto di struggente bellezza. Omaggio a Frida Khalo”, vincendo il premio per il miglior attore;

  • nel 2022 hanno partecipato alla rassegna nazionale l’Altro Lato della Luna a Nepi (VT) con lo spettacolo “Bello Mondo”.

  • nel 2024 hanno partecipato alla rassegna nazionale “Lì sei Vero!” presso il Teatro Binario 7 di Monza con lo spettacolo “Di amori perduti e altri splendori”, ricevendo la menzione speciale per le scene più toccanti

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Gli ultimi spettacoli della Compagna andati in scena
 

“Di amori perduti e altri splendori. Dedicato a Faber"

Lo spettacolo ha debuttato il 7 maggio 2023 al Teatro Fraschini di Pavia, nell’ambito dell’evento cittadino “Teatro Sociale e Arte: la Poetica dell’Inclusione”, facendo sold out (n.800 posti) e ha poi replicato a Cavalese, San Martino Siccomario, a Monza (Festival “Li sei vero”), e a Genova.

“Di amori perduti e altri splendori. Dedicato a Faber" è un omaggio per immagini, musiche, parole e corpi rivolto a tutti coloro che, per usare le stesse parole di De Andrè, "coltivano la propria diversità con dignità e coraggio, attraversando i disagi dell'emarginazione con l'unico intento di rassomigliare a se stesso". Lo spettacolo ha ottenuto il patrocinio della Fondazione De Andrè Onlus, di Via del Campo 29 Rosso (la casa-museo dedicata a De Andrè) e di UNAR. Ogni canzone, scelta dai ragazzi del gruppo per la messa in scena, palpita di ricordi personali, emozioni e storie autobiografiche. Del resto da molti anni esiste uno speciale gemellaggio artistico/poetico che lega Pavia a De Andrè e alla sua Genova: proprio nei “caruggi”(i vicoli del porto antico) abbiamo ritrovato le tracce di tutti quei personaggi che ci sembra di conoscere da sempre e che sono ormai parte dell’immaginario poetico collettivo. 

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“Chiedilo alla Luna" 

Spettacolo e tour 2025-26

Ed eccoci all’ultimo lavoro, l’apice vibrante della lunga storia di una Compagnia integrata che chiede con forza autorialità, voce e spazi anche fuori dal palco, attraversando temi come il diritto all’affettività e alla sessualità, il diritto al lavoro e alla gestione di spazi sociali.
Un lungo viaggio che vuole arrivare ad un nuovo orizzonte: la Luna.
Un desiderio che sembra impossibile, eppure irresistibile. Perché quando la realtà pone limiti, il teatro li attraversa per cantare ancora più forte. E allora ci si rivolge a lei: la custode dei sogni, la musa dei poeti, l'amica segreta degli innamorati. 
La Luna, che torna ogni notte a curare le ferite e le delusioni del giorno, ricordandoci che nulla è davvero irraggiungibile.

•    19 giugno 2025 Teatro Fraschini di Pavia, sold out (800 posti)
•    23 novembre 2025 replica al Teatro Mastroianni di S. Martino (PV), 270 posti

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Spettacoli Precedenti

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  • ​“Viaggio per le città invisibili”(2011)

  • “John era uno di noi” (2012)

  • “Vogliamo le rose” (2013)

  • “Corpo” (2014)

  • “Storie che disegnano cicogne” (2015)

  • “Elogio della leggerezza” (2016)

  • ”Corpo Reloaded” (2017)

  • “Un fiore nascosto di struggente bellezza.Omaggio a Frida Khalo” (2018/19)

  • “Bello Mondo” (2021)

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I nostri linguaggi

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I Satelliti, attraverso l’attività di laboratorio teatrale, hanno fatto emergere e sperimentato l’espressione di Sè, sono stati incoraggiati ad avere cura delle relazioni, abitare uno spazio fisico, ascoltare con tutto il corpo, collaborare ed assumersi responsabilità. Hanno appreso, fatto proprio ed elaborato un linguaggio universale, che li ha resi promotori di eventi collettivi gioiosamente condivisi da centinaia di persone in diverse città e contesti culturali. Questo progetto nasce dall’esperienza di un grande gruppo integrato di persone con e senza disabilità che, attraverso il Teatro Sociale, ha realizzato con passione, tempo e tenacia un piccolo sogno: diventare una vera e propria compagnia teatrale in grado di autosostenersi, viaggiare, partecipare a rassegne nazionali, offrendo spettacoli alla collettività capaci di far cambiare lo sguardo sociale sulle disabilità, trasformando il limite in potenzialità, la sofferenza in poesia, il teatro in rito festivo comunitario ed occasione di riconoscimento reciproco.

 

Nei percorsi educativi legati alla disabilità l’arte può occupare un posto centrale, offrendo differenti linguaggi e piani di espressione/relazione per ogni individuo, riuscendo a favorire la crescita di ciascuno e a consapevolezza sia delle proprie risorse che dei bisogni. Purtroppo le nostre città e, non di rado, anche la comune sensibilità non paiono capaci di rapportarsi alla pari con tutte le diverse identità che la abitano: non è scontato veder accogliere adeguatamente persone con disabilità al di fuori degli spazi dedicati loro dai servizi d’aiuto (associazioni, centri diurni, comunità), così come non è scontato che queste persone si sentano sufficientemente libere o “autorizzate” a frequentare gli spazi sociali del territorio. Non sono solo le barriere architettoniche a impedire i veri processi di inclusione sociale; i luoghi formali e informali dell’incontro, della fruizione artistica, dell’intrattenimento non sono ancora culturalmente abbastanza capaci di riconoscere ed accogliere modalità d’essere, linguaggi, corpi differenti includendoli con naturalezza nelle tante sfaccettature dell’esistenza umana. Malattia e disagio psico-fisico sono ancora grandi tabù, non elementi costanti che accompagnano l’uomo da sempre e con i quali forse varrebbe la pena di dialogare e convivere nel migliore dei modi possibili. Quante persone con disabilità o fragilità si possono incontrare nei locali pubblici che si frequentano quotidianamente (ristoranti, bar, teatri, cinema)? In quanti luoghi dedicati alla socialità un giovane con disabilità psichica o fisica può contare di essere accolto senza essere per forza accompagnato e protetto da educatori o familiari?

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Strumenti e finalità

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L’isolamento e lo stato di esclusione socio-affettiva legati alle fragilità personali si sono fortemente acuiti nella società odierna, sia in conseguenza della pandemia sia per l’evidente scarsità di luoghi cittadini destinati alla cura delle persone e delle relazioni in senso più ampio: parliamo del bisogno di legami sociali, di luoghi caratterizzati da valori condivisi, accoglienza, umanità e pratiche capaci di nutrire la speranza.

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Consideriamo importante modificare la visione unilaterale e passivizzante legata alla sola “erogazione di servizi” così ricorrente nel terzo settore, per costruire piuttosto relazioni d’aiuto a partire dalla prossimità territoriale, con l’obiettivo di promuovere l’autodeterminazione e la progettualità dei destinatari stessi, affinchè diventino a loro volta promotori di azioni socio-culturali rivolte alla comunità intera.

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Il Teatro Sociale è lo strumento attraverso il quale Antigone Pavia APS attiva azioni e progettualità orientate alla costruzione di comunità solidali, capaci di esperire e creare benessere grazie all'attivazione di condizioni espressive efficaci, alla sollecitazione della capacità di ascolto, al riconoscimento reciproco, alla visione condivisa. La finalità generale delle progettualità del gruppo Satelliti riguarda quindi l’esperienza relazionale e simbolica delle persone che vi sono coinvolte. Il desiderio è sempre quello di favorire processi di cambiamento delle identità personali nella dimensione della relazione con l’altro. Si crea un “Teatro” che dà valore alla relazione, al senso di appartenenza, alla trasformazione come imprevisto, potenzialità, sorpresa (di chi lo fa, di chi lo vede)

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Attraverso l’esperienza di esprimersi sul palcoscenico ogni individuo, ad esempio un attore con disabilità fisica o psichica, può mostrarsi entro una cornice che consente di essere percepiti in una modalità “altra”, capace di mettere in valore risonanze e differenze: innumerevoli corpi, innumerevoli storie e poetiche di cui il nostro Teatro ama occuparsi, con il solo intento del rispetto e della bellezza che ogni vita può veicolare nel racconto artistico di Sé. E’ un riconoscimento a livello di identità. Durante lo spettacolo si entra in una condizione altra, si consuma un rito. Ci si lega alla collettività costruendo la possibilità di dare voce a chi, nella quotidianità, non viene ascoltato né visto. Una persona con disabilità in scena è un segno forte, un frammento di verità e di realtà che può finalmente comunicare ed esprimere la propria diversità senza doversi adeguare alle aspettative della “normalità”.

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Il Teatro lavora su corpi che possono raccontarsi in forma poetica. La bellezza della rappresentazione scenica sta nell’offrire un evento in cui, spettatori e attori, condividono il sentimento di essere una comunità raccolta attorno alla possibilità di trasformare la sofferenza in poesia, non solo rendendola tollerabile ma restituendole la sua dignità. In fondo, ogni portatore di disagio rappresenta il fallimento del progetto di perfezione dell’uomo, rinnovando l’inquietudine del mistero della natura umana. Il Teatro Sociale vuole interrogare e comunicare la disabilità di tutti, il lato oscuro di tutti, la paura di tutti, mettendoci di fronte a qualcosa che non vogliamo vedere, che è escluso.

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I benefici attesi

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La realizzazione di questo Progetto sul territorio potrà realizzarsi con differenti ricadute: 

  • avvicinare alla cultura target sociali che di norma non fruiscono del teatro e dell'arte (famiglie di persone con disabilità);

  • fare degli attori sociali sociali coinvolti (e conosciuti sul territorio solo come persone disabili) dei protagonisti culturali e dei promotori di socialità e aggregazione comunitaria e festiva, ribaltando qualsiasi ottica assistenzialistica e/o pietistica;

  • educare lo sguardo del pubblico alla tolleranza, all'accoglienza delle differenze, alle possibilità trasformative dell'arte che può generare bellezza a partire dal limite (fisico e psicologico) di corpi con disabilità;

  • fare rete, attraverso il Teatro Sociale, con gli enti che si occupano di disabilità implementando le azioni da essi perseguite a sostegno dell'autonomia personale, lavorativa, affettiva e sociale dei propri utenti;

  • fare rete, attraverso i laboratori della Compagnia, con le istituzioni culturali cittadine (Teatri, Università, Fondazioni e Circoli culturali), affinché il progetto possa avere prospettive, continuità e ricambio.

  • sostenere il protagonismo delle persone con disabilità riconoscendone le competenze acquisite nel ruolo di co-conduttori dei laboratori diffusi sul territorio.
     

ARCI SATELLITI “Mettono su casa”

 

E’ il punto di arrivo di un lungo percorso artistico e di inclusione socio-culturale che vede protagonista la Compagnia integrata di Teatro Sociale “I Satelliti”, nata nel 2011 dalla collaborazione fra Antigone Pavia Aps, Anffas OdV e Arci.

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La lunga storia di questo gruppo, testimonia come il Teatro Sociale sia un ponte per l’autonomia e l’indipendenza delle persone coinvolte, oltre che un luogo dove coltivare legami e buone pratiche relazionali, capaci di valorizzare ogni abilità e ogni differenza.

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I Satelliti dopo 14 anni vogliono “mettere su casa”: dare finalmente una sede alla compagnia, esserne gestori e responsabili, promuovere e diffondere le competenze acquisite, realizzare eventi culturali, artistici e conviviali aperti a tutta la cittadinanza. Il primo passo è stato quello di incominciare ad esistere come Aps, fondando un nuovo Circolo Arci; quello immediatamente successivo, al quale tutti i cittadini sono chiamati per dare una mano, sarà reperire un luogo fisico adeguato ad ospitare un gruppo di quasi 30 attrici ed attori portatori di un progetto tanto ambizioso quanto necessario, che parla di teatro, incontri, bellezza e inclusione.

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Offrire un luogo privo di barriere architettonico-culturali dove i padroni di casa sono proprio i Satelliti, quelli che nella quotidianità molto spesso non si sentono riconosciuti per le immense risorse e umanità di cui invece sono portatori. 

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Una casa aperta a tutti nella quale è possibile fare: 

  • Laboratori di Teatro Sociale integrato

  • Servizio bar cogestito dai ragazzi della compagnia

  • Formazione ai metodi attivi di educatori, insegnanti, volontari

  • Borse lavoro e tirocini formativi con l’Università (sezione spettacolo) e con le           

        Scuole Secondarie di II grado

  • Laboratori artistici (danza, arteterapia, fotografia sociale)

  • Eventi culturali e performance aperte alla cittadinanza

  • Workshop a tema aperti alla cittadinanza

  • Attivazione Servizio Civile Universale

  • Progetti in sinergia con enti del territorio e istituzioni

E molto altro...

 

 

Contatti:

 

compagniaisatelliti@gmail.com

arcisatelliti@pec.it

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Progetto senza titolo.png

Antigone Pavia APS

Sede Legale: Via Moruzzi n. 45/C - 27100 Pavia 

c/o Studio Mustarelli

Sede operativa: Piazzale Salvo d’Acquisto 10/C - 27100 Pavia

Codice Fiscale: 96064410184

P.Iva: 02638370185

Pec: info@pec.antigonepavia.it

Codice destinatario: KRRH6B9

IBAN: IT11O0200811300000101697940

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